Fino
agli anni '30 del secolo scorso si chiamava “Monte
San Giuliano” (nel
1934
tornò a chiamarsi Erice)
ed era uno dei più vasti comuni siciliani, comprendendo nel suo territorio
anche
Valderice, Custonaci, Buseto Palizzolo e San Vito Lo Capo. Situato
sull'omonimo Monte Erice,
il
centro storico è oggi abitato da
poco più di trecento persone, in quanto ricco di numerose frazioni, come
Casa Santa, Roccaforte, Rigaletta, Tangi, Ballata, Napola, Pizzolungo ed
altre.
La vita del comune, sia economica che sociale, si svolge, in
gran parte, nella frazione di Casa Santa, sulle pendici del monte, unico
centro urbano reale del comune ericino. L'area a valle è,
a tutti gli effetti, la prosecuzione
dell’abitato di Trapani, i cui abitati si dividono formalmente con una
strada centrale. Spesso è stata formulata l’ipotesi della fusione tra i due
comuni. Altre volte si è ipotizzata la fusione del comune di Erice con
quello limitrofo di Valderice, ben più popoloso, lasciando la frazione di
Casa Santa all’unificazione con Trapani, ridisegnando i confini comunali
forse in modo migliore. La scelta finale, comunque, sarà fatta con un
referendum tra la popolazione locale.
Oggigiorno la popolazione
ericina ha lo strano detto: Si nasce ad Erice, e si muore a Trapani.
La sostanza di esso deriva proprio
da questa strana situazione legata ai confini comunali. L’ospedale
pubblico di Trapani, infatti, è ubicato a Casa Santa, mentre il
cimitero si trova nel comune di
Trapani. Ma non basta: il campo sportivo (il Provinciale), dove gioca la
squadra del Trapani, è collocato nel comune ericino, e i bagnanti trapanesi,
d’estate, vanno al mare sui litorali sempre del comune montano di Erice.
L'impianto urbanistico è tipicamente medioevale. Ricco di
architetture emergenti, presenta comparti di edilizia minore molto
articolati tramite il tipico "cortile" interno, che disimpegna più
abitazioni. Non vi sono espansioni di epoca successiva; ridotti gli
interventi e le modifiche del '700 e del '800, con la costruzione di
alcuni palazzi signorili e il rinnovamento della piazza centrale, poi
dedicata ad Umberto I.
Il monte Erice è collegato con la valle da una funivia ricostruita sul
tracciato dell’antica, non funzionante da trent’anni. Essa è dotata di
47 cabine da 8 posti modernissime, Il percorso, che dura 10 minuti, è
bellissimo e mozzafiato. Da provare
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