Con la diffusione del Cristianesimo, tutte le pratiche religiose
di tipo pagano furono sostituite da quelle cristiane. Più o meno la
stessa sorte toccò agli edifici sacri precedenti, i templi. Molti di
questi caddero in rovina e molti furono sostituiti con la
costruzione di chiese. Il culto della
Vergine Assunta
ebbe, anche inizialmente, una grande diffusione. Si narra che
papa Liberio inviò, affinchè la venerassero, una bellissima effigie
della Vergine in dono agli Ericini. L’opera presentava una stella
sulla fronte, per cui denominata di Nostra Signora della Stella. Il
simulacro andò perduto durante un saccheggio subito dalla cittadina
nel XII secolo. Almeno questo asserisce il Guarnotti. La
stranezza era che, dopo secoli, molte persone si recavano in agosto
ad Erice, facendo perdurare la tradizione pagana, questo fino a
tutto il XV secolo. Gli ecclesiasti concessero speciali indulgenze a
coloro che, nel mese di agosto, avessero preso parte attiva alle
importanti festività dedicate alla Madonna. Dal 1580, tali
celebrazioni ebbero sempre luogo nel mese di Agosto.
Un’altra leggenda
racconta come un galeone, diretto ad Alessandria, naufragò
presso San Vito. Si salvò dal mare solo un quadro della Vergine con
il bambino, approdato sulla spiaggia del Buguto di Custonaci. Fu
costruita per la sua venerazione, presso, appunto, Custonaci, una
cappella che lo ospitasse, che ben presto, per le sue notevoli virtù
taumaturgiche dimostrate, si trasformò in Santuario. I miracoli
fecero diminuire l’attrazione verso ogni manifestazione di carattere
pagano e si pose al centro di un’intensa devozione. Le rinnovate
feste di Mezzo Agosto (il «Festino») raggiungevano l’apice con la
processione di penitenza alle nove croci (ora murate nell'esterno
del Duomo lungo la parete meridionale) e una grande fiera. In un
documento del Cinquecento si attesta l’enorme seguito che aveva
questa festa. Da ogni parte dell’isola arrivavano al Santuario di
Custonaci fedeli in pellegrinaggio per chiedere grazie o per rendere
preghiere. La Madonna, eletta a protettrice, in occasione di
calamità o di siccità veniva trasportat,a con un ben preciso
cerimoniale, al Duomo di Erice, affinchè i fedeli riuniti
chiedessero la grazia. Ottenutala, l’Immagine sacra tornava alla sua
sede di Custonaci. Nelle grandi feste sacre d’agosto finirono
per confluire i riti pagani delle Anagogie e Katagogie,
confondendosi con i rituali cristiani e scomparendo nella memoria
popolare. Terminarono le donazioni di decime di frumento per il
santuario della Venere Ericina, e presero il loro posto pie
elemosine per incentivare la solennità e la ricchezza del «Festino»
di mezzagosto. |