La leggenda vuole che la fondazione di Modica si debba ad Ercole.
L’Eroe greco in una delle sue
Fatiche (la decima), impossessatosi
dei
buoi rossi del
gigante Gerione,
li portò in Sicilia. Tuttavia, nell’Isola gli furono rubati. Venne
in suo aiuto una donna, che gli indicò tre possibili siti dove
trovarli. Ed in effetti li ritrovò. Per onorare l’aiuto della mitica
ragazza, nei tre luoghi vi fondò una città, dal nome Mozia. Le tre
collocazioni furono:
la
Mozia
a
Capo
Lilibeo,
la seconda Mozia
nei pressi di
Agrigento, e
l’ultima, la
Mozia mediterranea, dove
è posta Modica. In un testo antico, infatti, si legge: “la quale non sta lungi dal Pachino, ma non presso al
lido del mare”. La posizione è
avvallata anche da
Claudio Tolomeo,
geografo
alessandrino
del secolo II d.C.., che unitamente colloca l’omonimo fiume di
Mothukanus.
La leggenda era così conosciuta, che ancora
nell’Ottocento Modica veniva chiamata “La
Città di Ercole”.
Abbiamo testimonianza dei primi abitanti del sito Di Modica a
partire dal
periodo eneolitico,
circa
dal 3.200 al 2.200 a.C.
Lo testimonia
una piccola necropoli
con una trentina di tombe "a
forno ",
ritrovata nel
quartiere della Vignazza,
nel centro storico di Modica. Poco sopra, un pianoro ospitava le
antiche capanne (2.200 a.C.). Secondo gli
storici
Ellanico e Filisto,
i Siculi si insediarono nella zona
80 anni
prima della guerra di Troia,
cioè verso il 1360 a.C.,
La data della fondazione non viene, però, confermata dallo
storico greco Tucidide,
che la colloca
a 300 anni prima
dell’arrivo dei greci,
quindi
intorno al 1000 a.C. circa. Nel Museo Etnografico L. Pigorini di Roma sono preservati ed esposti resti degli antichi
insediamenti modicani, a partire da quelli
di Cava d'Ispica e
Pantalica, fino a quelli della Grotta del
Salto
dove sono stati rinvenuti
numerosi
bronzi
risalenti all'XI secolo a.C.
L’area di Modica, come quelle di
Ragusa (Hybla Heraia) ed Ispica
(Cava Ispica), furono abitate dai Siculi,
soprattutto, quando furono respinti verso l’interno dell’Isola dal
sopraggiungere nella zona costiera dei nuovi coloni dorici e la
fondazione delle prime polis
siracusane di Kasmenai,
Akrillai, Kamarina e Kaukana. Con la coesistenza e la vicinanza,
anche i Siculi finirono per ellenizzarsi. A testimonianza di ciò, vi
è il ritrovamento, in prossimità
del
Duomo di San Giorgio ed effettuato agli inizi del Novecento, di due
grotticelle funebri, direttamente scavate nella roccia. In esse,
oltre ad arredi funerari di chiara influenza greca, furono trovati
piccoli oggetti ellenizzanti, quali ceramiche
su base nera
(stile greco)
e coppe di Thapsos,
probabilmente importate. Nel museo cittadino, inoltre, è presente
una preziosa statuetta in
bronzo del III secolo
a.C. (alta 22 cm),
chiamata "Ercole di Cafeo", dal nome della contrada in cui fu
rinvenuta.
Oltre alla presenza dei Siculi e dei Greci, vi
sarebbe stata nei pressi di Modica anche una piccola comunità
fenicia di commercianti. Ad attestarlo è Placido Carrafa, storico
locale del Seicento, che segnalò (nel
1653) anche la presenza di un tempio del Sole, divinità dai Fenici,
prospicente il Castello modicano. Successivamente il tempio sarebbe
stato demolito da un governatore della contea.
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