Se in
Sicilia le architetture militari erano distribuite un po’ ovunque,
anche Modica, per la sua importanza, non poteva che averne una.
Costruito su un promontorio roccioso, il pianoro conclusivo di una
collina (su presenze funeraria del genere di Pantalica),
presentava agli attaccanti due lati su tre con pareti a strapiombo.
Del castello rimane una torre poligonale,
costruita nel XIV secolo. Fu fortificato, ingrandito e
modificato dall'VIII e il XIX secolo. Fu abbandonato dopo l'Unità
d'Italia, quando il Carcere, il Tribunale e gli Uffici Circondariali
vennero trasferiti altrove. Nel castello, oltre il presidio
militare, vi era un carcere, la residenza dei Conti di Modica e,
successivamente, del Governatore della contea. Nel XIII secolo,
Carlo I d'Angiò fece stilare gli Statuta Castrorum Siciliae,
due elenchi dei castelli demaniali presenti in quel momento in
Sicilia. Uno fu redatto nel 1268 e l’altro nel 1272. Nel secondo, è
citato, per la prima volta in un documento, anche il castello di
Modica. Esso appare, altresì, in una Bolla, del 1255, inviata a fra
Ruffino de' Minori, che era cappellano e penitenziere papale.
Tra le funzioni principali del castello vi erta quella
carceraria. Nel cortile interno, infatti, sono ancora visibili una
serie di stanze create nalla roccia, adibite per galeotti di diverso
tipo e classe sociale, oltre agli imputati in attesa di giudizio.
Per i soggetti più pericolosi sono adibite nel cortile due fosse,
profonde circa sette metri, chiuse alla sommità da grate in ferro,
che vi facevano entrare aria e luce. Nel castello, dal 1361, vi
amministrava la Giustizia la Gran Corte, e, dal 1392,
anche la Corte per le
I e II Appellazioni. Molto dopo, nell’Ottocento (1816), operò il
Tribunale civile e penale di I grado e la Corte d'Assise. Come
detto, dal 1865, gli uffici e le corti giudiziarie vennero
trasferite nei conventi requisiti, lasciando privo di funzioni il
castello, e, quindi, abbandonato all’usura del tempo.
Il
castello, da sempre, ha ospitato una struttura religiosa, come
cappella privata per i conti di Modica e del Governatore o in
funzione dei galeotti che vi erano detenuti. Nel cortile del
castello, dalle vestigia della chiesetta di San Cataldo, d’età
medievale, si passa ai ruderi della chiesa di San Leonardo, d’epoca
ottocentesca, fino ad arrivare alla chiesa della Madonna del
Medagliere costruita appena nel 1930. Tra i recenti ritrovamenti
si conta anche quello di un cunicolo sotterraneo aperto direttamente
nello sperone roccioso su cui è posto il Castello. Si suppone che
servisse per la ronda
militare.
Ai suoi tempi migliori, nel castello di Modica
vennero ospitati il re Federico IV d'Aragona, dal conte Matteo
Chiaramonte nel 1366, ed il re Martino I, su invito
del conte Bernardo Cabrera nel 1401. Al pressante
sviluppo urbanistico ed edilizio della città, invece, come capita un
po’ ovunque, sono state sacrificate molte delle antiche vestigia del
castello. Sono così scomparse (in gran parte) le 5 torri e molto
della cinta muraria con le sue 4 porte. Attualmente esiste un
progetto per un riuso moderno come centro congressi della parte del
castello più recente e quindi in uno stato migliore. I lavori legati
alla sua realizzazione hanno permesso di portare alla luce manufatti
e suppellettili di epoche diverse, dal periodo neolitico a quello
medievale. Sono stati ritrovate pavimentazioni,
fondamenta e grossi muri e parti di capanne primitive, oltre che una
grande quantità di arredi funerari, ceramiche, monete in bronzo e
vasellame vario.
La misura del tempo
Il castello di Modica
aveva una sua “voce”.
Sono
ancora visibili, infatti, tre nicchie campanarie, attualmente
murate. Le campane, che vi erano alloggiate, servivano per
indicare alla città il passaggio del tempo, ma anche segnalavano
alla popolazione i momenti speciali, che si vivevano al suo interno.
Nel 1725, su quello che rimaneva di una torre del castello,
dopo il terribile terremoto del 1693, fu montato un orologio
meccanico. Dopo secoli esso è ancora funzionante e visitabile dai
turisti, che dalla torre godono dello stupendo paesaggio della parte
bassa di Modica. Da tempo i modicani considerano la torre
dell’orologio uno dei simboli della città, tant’è che essa è uno dei
monumenti più fotografati da chi visita Modica. E’ ancora
perfettamente funzionante, grazie alla quotidiana cura dei suoi
ingranaggi. La revisione (ogni 24 ore circa) è da tempo affidata
all'orologiaio Sergio Cannarella e al figlio Davide.
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