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Dolmen e cùbburi nella Sicilia megalitica

La Sicilia dall'età preistorica
La cultura megalitica
I dolmen
I dolmen della Sicilia
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I cùbburi ed i dammusi
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LA SICILIA MEGALITICA

        All’epoca della civiltà micenea
   anche in Sicilia fiorivano importanti
   sviluppi autoctoni, come la cultura
   Eoliana o quella di Castelluccio.
   Oggi, i loro siti archeologici si possono
   scoprire in loco, in spettacolari zone
   naturalistiche, tra fiumi, gole profonde
   e crinali incontaminati. La storia,
   a volte, si fa cercare.

   

   Thapsos

     
     
Testo di Maria Vittoria Cipriano    

 

 

Veduta dell'istmo che collega Thapsos alla terraferma.


Azotoliquido -
Foto da Wikimedia Commons

 



 La posizione geografica
La penisola di Thapsos, oggi denominata  Magnisi, si estende nell’area costiera siracusana della Sicilia orientale, tra la vasta insenatura che comprende l’odierna Augusta e l’isoletta di Ortigia. Larga circa settecento metri e lunga  due chilometri, è collegata alla terraferma da un sottile istmo di terra in virtù del quale si forma  un naturale riparo per le imbarcazioni.  

Profilo storico
Thapsos costituisce uno dei primitivi centri di insediamento umano. La sua fondazione risale al 1400 a.C..Tutta l’area centro -  orientale, abitata in origine dai Sicani,  popolazione indigena  dell’isola, fu occupata dai Siculi sul finire dell’età del Bronzo (2800 – 1100 a.C.).

Secondo Tucidide i Siculi provenivano dalle regioni italiche: giunti in Sicilia respinsero i Sicani verso occidente e dominarono essi stessi tutta l’area orientale.E’ in questo periodo che Thapsos e la circostante area siracusana divengono la  zona  geografica più importante per le relazioni  commerciali con l’oriente, favorendo l’esportazione  di prodotti micenei che dall’Egeo, attraverso il mediterraneo, furono  diffusi in tutta la Sicilia occidentale attraverso la  Valle dell’Ana

Secondo alcuni storici non si esclude la presenza dei Fenici che hanno sostato sulle coste orientali prima di stabilirsi in occidente definitivamente pur essendo carenti i reperti archeologici che testimoniano tale presenza. La cultura di Thapsos comincia a svanire intorno all’ottavo secolo a.C., con l’arrivo dei Greci, i quali , forti della loro civiltà consolidata, si impossessano, colonizzandolo, del territorio siciliano apportando una nuova cultura in tutta l’isola.

L’importanza primaria che Thapsos ha avuto nella media e recente età del bronzo è determinata, quindi,  dagli scambi commerciali e dalla confluenza di tre culture diverse, la Sicana, la Sicula e la Micenea, che fusesi in un processo di osmosi ne  hanno prodotto una nuova, detta appunto”di Thapsos”. Tale cultura, innovativa rispetto alle primitive culture locali già consolidate in Sicilia, è verificabile in campo urbanistico, architettonico ed artistico.

L'abitato
nel periodo iniziale il villaggio di Thapsos, popolato da meno di mille individui, era costituito da capanne circolari o semicircolari con muretti formati da due file di pietre: La capanna, che aveva all’interno anche il focolare, era coperta dal tetto sostenuto al centro da alcuni pilastri.

intorno al dodicesimo secolo a.C., la struttura dell’impianto urbano si modifica: le capanne vengono sostituite da nuclei abitativi isolati, divisi tra loro da stradine rettilinee e formati da ambienti rettangolari disposti attorno ad un cortile pavimentato a ciottoli.

nella terza fase, l’aggregazione dei vani abitativi tende a modificare i muri esterni di fortificazione. Vi sono due linee di protezione: la prima lunga circa duecento metri è ad andamento curvilineo con  torri semicircolari mentre la seconda, più moderna, formata da grossi blocchi di pietra calcarea locale, è rettilinea e garantisce la sicurezza della strada principale dell’abitato.

L'architettura funeraria
Una notevole testimonianza della cultura micenea trapiantata nel centro di Thapsos è offerta dall’architettura funeraria: le necropoli sono dislocate  al centro, al nord, ed a sud della penisola.Un primo gruppo di tombe, ben trecento, è stato scoperto dall’archeologo Paolo Orsi nel 1895. Alcune camere funerarie sono a grotticella con l’ingresso a volte segnato da un gradino. Questo tipo di sepolture in alcuni casi  presenta delle nicchie destinate agli appartenenti allo stesso nucleo familiare; altre a tholos, scavate nella viva roccia e  precedute dal dromos , ovvero uno stretto corridoio inciso come un solco nel terreno. Quest’ultimo tipo di costruzione funeraria  può a volte presentare una struttura muraria di supporto per le pareti rocciose irregolari così da garantire un sostegno nel caso di crollo dell’intera struttura.

 
 

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