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Dolmen e cùbburi nella Sicilia megalitica

La Sicilia dall'età preistorica
La cultura megalitica
I dolmen
I dolmen della Sicilia
Monte Bubbonia
Cava dei Servi
Cava Lazzaro
La cultura di Castelluccio
L'area naturale di Cavagrande
La cultura protovillanoviana
Thapsos
La cultura di Thapsos e delle Eolie
Le tombe a tholos
I cùbburi ed i dammusi
Pantalica

Video sui dolmen siciliani
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LA SICILIA MEGALITICA

        All’epoca della civiltà micenea
   anche in Sicilia fiorivano importanti
   sviluppi autoctoni, come la cultura
   Eoliana o quella di Castelluccio.
   Oggi, i loro siti archeologici si possono
   scoprire in loco, in spettacolari zone
   naturalistiche, tra fiumi, gole profonde
   e crinali incontaminati. La storia,
   a volte, si fa cercare.

   

   La cultura megalitica

     
     

 
   

Stonehenge in Gran Bretagna

Kham Tran  -
Foto da Wikimedia Commons

 





 Un megalito, generalmente, è una o più grandi pietre, infisse nel terreno od organizzate in modo da creare una struttura (nei dolmen). Tra di esse non presentano l’uso di leganti (calce o cemento). L’etimologia di “megalito”, dal greco antico, sta infatti ad indicare una “grande pietra”.
Hanno varia tipologia e complessità. Il megalito più semplice è il menhir, una grande
pietra, grezza o appena sbozzata, infissa direttamente nel terreno. Esistono, tuttavia, delle vere strutture megalitiche, molto grandi e composte, come le fortificazioni dell'acropoli di Alatri o di alcuni nuraghi in Sardegna. Sono datati, per lo più, al periodo neolitico o all'età del bronzo (4500 - 1500 a.C.)

Poiché sono state ritrovate in molte parti del mondo, quindi create da diversi popoli, risalenti ad epoche differenti, era stata avanzata l’ipotesi (nel XX secolo) dell’esistenza di una "Cultura Megalitica" di livello mondiale. Datazioni ed altri elementi, però, sembrano confutarla. Un’altra interpretazione, poi si rivelò non vera, fu formulata da Jacques Cambry, nel 1805, che individuava in un culto celtico (gli antichi druidi) la realizzazione di queste costruzioni. Pur non essendo reale, molti lo credono ancora tutt’oggi.
La definizione di altre ipotesi non si ferma qui. Colin Renfrew ha ipotizzato l’uso “demarcatorio” delle strutture megalitiche, soprattutto, nelle area atlantiche della Francia, della Manica e del Mare del Nord. La presenza di esse, secondo lo studioso, segnava il confine di pertinenza territoriale di una comunità, segnalando la potenza ed il prestigio di essa, a scopo “intimidatorio” per eventuali nemici.
Lo studioso italiano Salvatore Piccolo, ritiene, invece, che l’origine dei megaliti nasca dallo stupore dinanzi a forme rocciose naturali. Ciò scatenò l’imitazione religiosa di esse con menhir e dolmen, nei confronti della grandezza di divinità naturali.

La riscoperta in Europa dei megaliti inizia nel Settecento con il Conte di Caylus, che individua il sito di Carnac. Seguentemente Legrand d'Aussy formula l’ipotesi che si tratti di antiche  tombe galliche, Per primo utilizzò i termini di menhir e dolmen, presi dal linguaggio bretone, che sono poi divenuti d’uso generale.

La particolarità delle costruzioni megalitiche sta anche nel fatto che esse siano state scoperte anche fuori dall’Europa. In Brasile, ad esempio, esiste il sito archeologico di Calçoene, vicino alla città omonima. In questo il naturalista Emilio Goeldi, rilevò delle pietre megalitiche, verso la fine dell’Ottocento. Nel 1920, l’archeologo Curt Nimuendajú parlò di 9 gruppi di megaliti presenti nell’area.
Ciononostante, il vero primo programma di ricerche in questo sito archeologico è partito solo nel 2005. E’ stato ipotizzato che il megalito fosse utilizzato come osservatorio astronomico dalla popolazione locale. Come Stonehenge in Inghilterra, anche queste costruzioni potevano essere volte alla misurazione temporale, individuazione dei solstizi e degli equinozi, e, riferite a specifiche stelle per l'orientamento astronomico.
Poco conosciuti da noi sono i megaliti asiatici, dove, anzi, se ne trovano moltissimi. In Turchia è localizzato
il primo esempio di tempio realizzato in pietra (11500-8000 a.C. circa), precisamente, presso Göbekli Tepe.
Molte sono le presenze di megaliti nell’area russa, nell'area caucasica w in Ucraina. In Asia, le culture del luogo hanno dato vita a molti monumenti, simili a quelli europei. Li troviamo in India, in Cina, Corea e Giappone. In quest’ultimo paese, sono sorti templi Indù e Scintoisti, anche partendo dalla base di costruzioni megalitiche.

In Europa, a questa tipologia si sono allacciate leggende, fantasie e credenze popolari, che immaginavano i megaliti come le case di nani, gnomi o altri esseri fantastici. Essi, naturalmente erano stati costruiti da fate o da giganti mitologici.
 
 

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