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Dolmen e cùbburi nella Sicilia megalitica

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LA SICILIA MEGALITICA

        All’epoca della civiltà micenea
   anche in Sicilia fiorivano importanti
   sviluppi autoctoni, come la cultura
   Eoliana o quella di Castelluccio.
   Oggi, i loro siti archeologici si possono
   scoprire in loco, in spettacolari zone
   naturalistiche, tra fiumi, gole profonde
   e crinali incontaminati. La storia,
   a volte, si fa cercare.

   

   Cava Lazzaro

     
     

 

 

Dolmen di Cava Lazzaro (SR),

Spiccolo -
Foto da Wikimedia Commons

 



 Cava Lazzaro, conosciuta anche come Grotta Lazzaro, fa parte della cosiddetta Cava Grande di Rosolini, famosa per le bellezze naturalistiche. E’ localizzata tra i comuni di Modica (RG) e Rosolini (SR).
La Cava è posta sempre sui monti iblei, su un terrazzamento naturale. Fu abitata ininterrottamente dall’età preistorica. Oltre alla famosa tomba Orsi, che fa parte di una più vasta necropoli, essa presenta resti di diverse età, da quella del bronzo a resti paleocristiani e bizantini (due oratori rupestri). Proprio per la sua ricchezza archeologica la cava fu sempre studiata. Ad esempio, verso la fine dell'Ottocento,  dal barone Ferdinand Von Andrian.

Tra i suoi elementi notevoli, si deve citare la celebre “tomba del Principe". Essa possiede un’imponente facciata, scavata nella roccia, con otto finti semipilastri, e con incisioni varie: a "doppia lisca di pesce", a "disco puntinato" e a "triangoli".
Gli innumerevoli reperti riportati alla luce sono andati ad arricchire diverse collezioni pubbliche. Oggetti di Cava Lazzaro sono visibili oggi nel Museo Civico di Modica, nel Museo archeologico ibleo di Ragusa, nel Museo archeologico "Paolo Orsi" di Siracusa, fino al Museo Paleontologico ed Etnografico Pigorini di Roma.

A Cava Lazzaro sono state scoperte due grosse rocce, in
calcare bianco-grigiastro proprio della zona, poste ad angolo, che, presumibilmente, facevano parte di  una costruzione di forma semicircolare. Le pietre di copertura erano disposte in maniera obliqua in modo da ridurne il numero e creare una falsa cupola. Le due lastre calcaree, appena sbozzate, poggiano posteriormente contro il declivio della collina, per interrare la costruzione su quel lato.  .
La stanza interna ha una superfice di circa 4 metri quadrati. Intorno alla costruzione funeraria, vi sono dei frammenti che formano un circolo di pietre. Questa caratteristica è comune a molti dolmen sia atlantici che mediterranei.
La somiglianza del dolmen di Cava Lazzaro con quello di Cava dei Servi, fa supporre la presenza sui monti Iblei di due diversi popoli: uno che realizzava questi manufatti funebri, e uno che scavava le tombe direttamente nella roccia.

 
 

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