Unitamente
al
sito di Stonehenge in Gran Bretagna, i dolmen rappresentano i
monumenti megalitici forse più conosciuti, che risalgono ad un’epoca
preistorica,
individuata tra il V millennio a.C. e la fine del III millennio a.C..
Sostanzialmente il dolmen è una tomba formata da grandissime pietre
a camera singola. In Sicilia, come in Estremo Oriente, si trovano
dolmen fino al I millennio a.C. I dolmen si trovano
soprattutto nel
nord Europa (in Gran Bretagna, in Irlanda, in Svezia,
in Francia e in
Germania), ma sono presenti anche in Spagna, Portogallo e Italia. Da
noi sono collocati, in perticolar modo in Sardegna, in Puglia e in
Sicilia (ne sono stati rinvenuti anche in Piemonte, in
Liguria).
La sua architettura
Strutturalmente, il dolmen ha una costituzione molto semplice. Esso
è formato da
piedritti verticali (due o di più) che portavano lastroni
orizzontali (uno o vari). All’interno poteva esserci una singola
camera o diverse nelle strutture più complesse.
Tutta la costruzione veniva
interrata il più possibile. Essa, retta da
un tumulo,
era, perciò, ricoperta e salvaguardata. A volte,
venivano create gallerie di più tumuli, che formavano una, vera e
propria, collina artificiale. Molto spesso, con il passare dei
millenni, i dolmen sono andati disgregandosi, soprattutto nei loro
costituenti più friabili, come il terriccio o le piccole rocce, che
facevano da riempimento. Così si sono presentati come semplici
tavoli, il che ha fatto pensare a
tavoli rituali, ad
altari pagani. In realtà, come visto, erano camere
sepolcrali, con una struttura molto più complessa. Innanzitutto,
il dolmen poteva essere dotato di un piccolo corridoio d’ingresso. A
volte sono state ritrovate anche porte, sagomate in uno o più pezzi
verticali. Talvolta la stanza funebre era fornita, anche, di
un'anticamera. La stanza poteva avere qualsiasi forma. Ne sono state
scoperte di quadrate, rettangolari, poligonali, ovali o circolari, e
molte altre diversissime. In realtà, una vera e propria tipologia
del dolmen non esiste. Essa muta ed è molto legata al territorio
dove sorge. In Francia, ad esempio, nella
zona della Loira
Atlantica, i dolmen ritrovati posseggono un corridoio centrale che
distribuisce più stanze sepolcrali, sia a destra che a sinistra,
attraverso vari transetti,
A differenza delle nostre
sepolture, i dolmen possono essere considerati
sepolture collettive. I
resti umani reperiti in essi, spesso, raggiungono un buon numero di
individui (anche molte centinaia),
e di varie epoche, caratteristica confermata dai corredi funebri,
propri di età diverse. Così, in un unico dolmen sono stati raccolti
ossa ed oggetti
del
Neolitico, Eneolitico, Età del Bronzo e
del Ferro, tutti insieme. Ciononostante, in sepolture che
presentano meno “affollamento, si può anche pensare, che già allora
possono essere esistiti dei dolmen “di Famiglia” (sul genere delle
sepolture gentilizie),
per il grande valore economico e sociale, che essi avevano fin da
quel momento. Lo dimostrerebbero le dimensioni molto grandi del
tumolo, che aveva la funzione di proteggere la camera mortuaria, ma
anche, se vogliamo, di segnalarne la presenza (con le grandi
dimensioni), ed il relativo prestigio che essa aveva. Sempre
rimanendo nel campo del sacro, il rinvenimento di oggetti, come
offerte, altari e gallerie, fanno pensare i dolmen come
“spazio sacro” per la collettività. Quindi, non solo per la
sepoltura e il riconoscimento di una dimensione ultraterrena, ma
anche per le possibili pratiche religiose verso il divino tenute nel
dolmen, caratterizzano le strutture come legate ad una cultura
avanzata, seppur antica.
Come detto, i dolmen sono presenti
in Italia nelle regioni sarda, pugliese e siciliana. Il maggior
numero di essi è collocato in Sardegna. In genere, tutta la cultura
più primitiva è rintracciabile in questa regione, anche perché,
unitamente ai dolmen, qui si possono incontrare architetture
nuragiche e altri significativi monumenti megalitici, come le "domus
de janas". In Puglia, quasi ogni provincia conta costruzioni
megalitiche. Nel Salento e nel barese, nei
comuni di
Bisceglie e Giovinazzo, nel
brindisino a
Cisternino e nel tarantino a Statte.
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