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Il Gattopardo e la nobiltà siciliana

Giuseppe Tomasi di Lampedusa
La famiglia dei Tomasi
Il romanzo Il Gattopardo
Il significato pessimista
E' un romanzo storico?
Il film di Luchino Visconti
Il cast e la scenografia
Definizione e storia della nobiltà
La nobiltà nell'Età contemporanea
Titoli e quarti di nobiltà
FAMIGLIE NOBILIARI SICILIANE
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I Branciforte
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     IL GATTOPARDO

        "...nessuna forza positiva della
   storia...si profila come alternativa
   all'epos della decadenza cantato
   con struggente nostalgia"

   (Luciano De Giusti, La transizione
   di Visconti)

   

    La faniglia dei Chiaramonte

   
     
     

 

 

Stemma dei Chiaramonte. Dal Nobiliario di Sicilia di Antonio Mango di Casalgerardo, Palermo 1912-1915.

 

Foto da Wikimedia Commons

 
 




 

   La famiglia dei Chiaramonte o Chiaromonte, forse con origine francese dai de Clermont, ebbero una grande importanza in Sicilia, soprattutto nel XIV secolo, rivestendo alte cariche, sempre coinvolta storicamente nella gestione del potere nell’Isola.
I più antichi componenti della famiglia giunsero, al seguito dei Normanni, in Italia, tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII secolo. Ma solo nel XIII-XIV secolo i rappresentanti di essa iniziarono a risiedere in Sicilia, nella zona di Ragusa.
Unitamente ai Palizzi capeggiarono la fazione Latina, contro quella dei Catalani, durante
i regni di Pietro II d'Aragona e del figlio Ludovico nel XIV secolo.

Varie sono le opere architettoniche realizzate dai Chiaramonte, tra cui castelli e palazzi. Da loro prende il nome dello stile chiaramontano. Con esso vennero realizzati molte abitazioni private del Trecento in Sicilia. Inoltre, lo stesso stile furono edificati i castelli di Caccamo, Mussomeli ed Alcamo. Lo stile chiaramontano venne impiegato nella realizzazione delle pitture del Palazzo Steri a Palermo, che divenne in seguito sede dei Viceré e, poi, dell'Inquisizione. E’ proprio in tale palazzo che risiedevano i Chiaramonte, nel loro periodo di maggiore potenza. La famiglia era talmente importante che condivideva nel Palazzo Steri la stessa Corte Reale, che aveva sede sempre a Palermo.
I componenti della famiglia ricoprivano numerose cariche, quali
quella di Maresciallo dell'Impero, Gran Siniscalco del Regno, Vicario del Regno e Maestro Giustiziere del Regno.

Vasti erano i territori di loro proprietà, tra cui la grande signoria su Ragusa, Modica, Scicli, Pozzallo, Ispica e Chiaramonte Gulfi (RG), Naro, Bivona (AG), Lentini (SR), inoltre, su Gela, su Alcamo (TP) e Caccamo (PA). Sempre di proprietà erano  i castelli di Favara, Palma di Montechiaro, Racalmuto (AG), sul castello di Mussomeli, sul castello di Falconara presso Butera (CL).

 
 

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