La
famiglia dei Chiaramonte o
Chiaromonte, forse con origine
francese dai de
Clermont, ebbero una grande importanza in Sicilia, soprattutto
nel XIV
secolo, rivestendo alte cariche, sempre coinvolta storicamente nella
gestione del potere nell’Isola. I più antichi componenti della
famiglia giunsero, al seguito dei Normanni, in Italia, tra la fine
dell'XI secolo e l'inizio del XII secolo. Ma solo nel XIII-XIV
secolo i rappresentanti di essa iniziarono a risiedere in Sicilia,
nella zona di Ragusa. Unitamente ai Palizzi capeggiarono la
fazione Latina, contro quella dei Catalani, durante i regni
di Pietro II d'Aragona e del figlio Ludovico nel XIV secolo.
Varie sono le opere architettoniche realizzate dai
Chiaramonte, tra cui castelli e palazzi. Da loro prende il nome dello
stile chiaramontano. Con esso vennero realizzati molte
abitazioni private del Trecento in Sicilia. Inoltre, lo stesso stile
furono edificati i castelli di Caccamo, Mussomeli ed Alcamo. Lo
stile chiaramontano
venne impiegato nella realizzazione delle pitture
del Palazzo Steri a
Palermo, che divenne in seguito sede dei Viceré e, poi,
dell'Inquisizione. E’ proprio in tale palazzo che risiedevano i
Chiaramonte, nel loro periodo di maggiore potenza. La famiglia era
talmente importante che condivideva nel Palazzo Steri la stessa
Corte Reale, che aveva sede sempre a Palermo. I componenti della
famiglia ricoprivano numerose cariche, quali quella di
Maresciallo dell'Impero,
Gran Siniscalco del
Regno, Vicario del Regno e Maestro Giustiziere del Regno.
Vasti erano i
territori di loro proprietà, tra cui la grande signoria su Ragusa,
Modica, Scicli, Pozzallo, Ispica e Chiaramonte Gulfi (RG), Naro,
Bivona (AG), Lentini (SR), inoltre, su Gela, su Alcamo (TP) e
Caccamo (PA). Sempre di proprietà erano
i castelli di Favara, Palma di Montechiaro, Racalmuto (AG),
sul castello di Mussomeli, sul castello di Falconara presso Butera (CL).
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