Gli Alliata (detti anche Agliata) durante il
periodo della repubblica pisana ebbero numerosi incarichi e
privilegi. Successivamente la famiglia si scisse in diversi rami,
sia in Toscana che in Sicilia. I rami toscani si estinsero nella
prima metà del Novecento e i relativi titoli passarono ai Della
Gherardesca (con il matrimonio tra Olimpia Alliata ed il conte
Gherardo della Gherardesca), e ai duchi Percy di Northumberland (con
il matrimonio tra Beatrice, la sorella, e il duca Percy).
Il ramo siciliano dei principi di Villafranca esiste tuttora.
Anche gli Alliata hanno la loro leggenda sulle origini della
famiglia. La tradizione vuole che la famiglia discenda da un
comes Alicatus
residente a Mediolanum,
che sarebbe citato
in un decreto di Costantino
I del 325 d. C. Vi fu un
Dacio Agliati, arcivescovo di Milano nel 530, che fu santificato,
nel 552, da papa Vigilio post mortem. In periodo medievale si trova
anche il beato Signoretto Alliata, martire. Nello stesso periodo,
abbiamo i fratelli Gaspare, Melchiorre e Baldasserre Alliata, che
raccolsero meriti per la loro partecipazione alle crociate.
Probabilmente si può considerare capostipite della famiglia Alliata
il capitano Leone Alliata, che difese Costantinopoli dall’assalto
dei barbari, nel 1274. Egli diede origine a due famiglie, una
milanese e una pisana. Estintasi molto presto quella milanese,
rimase quella toscana, che successivamente diede origine al ramo
siciliano.
Sul ramo pisano gli studiosi propongono diverse
ipotesi: che gli Alliata, nel XII secolo, residenti a Pisa, dove
costruirono l’omonimo palazzo, sito sul lungarno Gambacorti,
provenissero dal borgo di Agliati (da cui il nome), oppure, secondo
altri studiosi, fossero mercanti greci, che si stabilirono a Pisa
(nell'XI e XII secolo), allora crocevia commerciale nel
Mediterraneo. Secondo i documenti, il capostipite accertato fu
Betto di Alliata, mercante, con vari traffici, in particolar modo
con la Sardegna, allora pisana. Abitavano nel quartiere di
Forisporta, nelle vicinanze della chiesa di Sant'Andrea. Qui
acquistarono una "torre vergata", che divenne sede e simbolo della
famiglia a Pisa. Fecero parte del Consiglio degli Anziani (nella
fazione dei "Bianchi").
Il ramo siciliano
Mentre Pisa viveva il suo tramonto storico, nel XIV secolo,
Fillippo Alliata scese in Sicilia. Dividendosi con i suoi affari a
Pisa, si affermò, ben presto a Palermo, come banchiere e mercante.
Verso la metà del XV secolo, gli Alliata realizzarono una cappella
all’interno della chiesa di San Francesco d'Assisi di Palermo.
Acquisirono, nello stesso secolo, il feudo baronale di Villafranca,
attraverso un buon rapporto con la monarchia spagnola. Tale
vicinanza fu confermata nel 1609 dal re Filippo III, che trasformò
il titolo di barone in quello di principe di Villafranca.
Il primo principe fu Francesco Alliata, figlio di Giuseppe
che aveva contratto matrimonio con Fiammetta Paruta, baronessa di
Salaparuta. Gli Alliata non solo ottennero il titolo di principe del
Sacro Romano Impero, ma fecero parte anche dei grandi di Spagna e
dei pari del regno. Nel XVII secolo, divennero corrieri maggiori
ereditari del Regno, occupandosi del servizio postale. Tale carica
fu mantenuta dagli Alliata fino al 1838. L’aumento progressivo
dell’importanza della famiglia in Sicilia, portò gli Alliata a
costruirsi a Palermo la loro nuova residenza: il palazzo Alliata di
Villafranca.
Giuseppe Alliata di Villafranca, duca di
Salaparuta, sposò Agata Valguarnera, principessa di Valguarnera.
Giuseppe Alliata, poi, creò le cantine di Casteldaccia, nel 1824,
che divenne l'azienda vinicola, oggi conosciuta come Corvo Vini.
L’azienda iniziò ad esportare fuori dalla Sicilia in tutta Europa e
America. Fu una delle prime aziende vinicole siciliane, già famosa a
metà del XIX secolo, con il nome "Duca di Salaparuta”. Edoardo
Alliata di Villafranca partecipò ai moti rivoluzionari del 1848,
capitanati da Ruggero Settimo e Rosolino Pilo,
e, per questo, perse i privilegi nobiliari. Sposò Felicita Lo
Faso dei marchesi di San Gabriele.
Gli Alliata partecipano
alla trasformazione della nostra società. Francesco Alliata di
Villafranca ha, infatti, fondato la “Panaria film”, che ha prodotto,
tra gli altri, film come: Vulcano, con Anna
Magnani, e Carrosse d'or di Jean Renoir. La
figlia Vittoria ha tradotto Tolkien e scritto diversi libri. Topazia
Alliata di Salaparuta, pittrice, madre di Dacia Maraini, ha preso il
posto del padre Enrico nella conduzione dell’azienda vinicola di
famiglia “Vini Corvo” (fino al 1959, anno della vendita). In
Sicilia gli Alliata ricoprirono parecchi titoli e feudi, quali:
sette principati, due ducati, un marchesato e diverse baronie.
|