I
Lanza (detta, a volte, Lancia) ebbero, probabilmente, un’origine
Aleramica. Molti autori del passato, infatti, come Filadelfo
Mugnos e
Rocco Pirri, fanno risalire la casata dei Lanza in Germania. Tra i
capostipite vi sarebbe Roberto il Guiscardo. il Dizionario
Biografico degli Italiani,
individua, invece, il capostipite in Manfredi I Lanza,
appellato così per essere capitano della grande lancia, cioè dei
lancieri (secondo Iacopo d'Acqui e Antonio Astesano). Secondo altri
genealogisti, il Manfredi sarebbe stato figlio di Guglielmo del
Vasto, primo marchese di Busca, il quale a sua volta discendeva da
Aleramo del Monferrato. Il Villabianca ed il Pirri, confermano,
invece, l’origine tedesca della famiglia, facendo risalire i Lanza
da un Ernesto di Wittlesbach, duca di Baviera, padre di Corrado
Lanza. Il figlio di Corrado I d'Agliano e fratello di Manfredi,
il nobiluomo Bonifacio
conte d'Agliano ebbe quattro figli dal matrimonio con
Costanza Maletta. Tra questi, Bianca che sposò l’imperatore Federico
II, e Galeotto. Da quest’ultimo nacquero Corrado che divenne,
nel 1297, Cancelliere del Regno di Sicilia e capostipite dei baroni
di Ficarra e quelli di Trabia.
Manfredi Lanza, nel
1256, fu regio castellano e straticoto di Messina.
Federico Lanza fu
Viceré del Regno di Sicilia nel 1258, al tempo del regno di Manfredi
di Sicilia. Tra i discendenti vi è Blasco, insigne giurista e
giudice della Gran Corte del Regno nel 1507. Ebbe altre cariche, tra
queste: deputato del Regno
(nel 1508) e vicario generale in Sicilia (nel 1514). Blasco entrò in
possesso del feudo di Trabia. Nel 1509 questo territorio divenne
feudo nobile. Ma il primo barone di Trabia fu il figlio
Cesare Lanza, che fu anche
barone di Castanea (titolo da parte di madre) e primo conte
di Mussomeli. Successivamente la baronia di Trabia divenne
Principato e Ottavio Lanza,
nel 1601, ne fu
il primo principe. Dopo il terremoto del 1693, che distrusse
Catania e la Val di Noto, si mise in luce proprio Giuseppe
Lanza, duca di Camastra, che spinse per la ricostruzione della vasta
area. Procedendo storicamente, troviamo
Ignazio Lanza, che
acquisì l’incarico di consigliere aulico di stato (durante il regno
dell'imperatore Carlo VI) unendovi la carica di capitano giustiziere
di Palermo (nel 1717) e quella di pretore (nel 1737). Dopo
diversi anni, il matrimonio tra Giuseppe Lanza di Trabia e
Stefania Branciforte
dei principi di Leonforte e principessa di Butera, permise
l’unificazione di tutti i titoli e beni di cui si fregiavano i due
casati. I Lanza partecipano attivamente all’epopea garibaldina,
ma su entrambi i fronti. Troviamo, infatti, Francesco Girolamo Lanza
di Scalea con la camicia rossa, al comando di Garibaldi, e
sull’opposta barricata Ferdinando Lanza, Tenente Generale
dell'esercito borbonico. Francesco Girolamo divenne in seguito
senatore del Regno d’Italia. Tra i successori della famiglia
Lanza, troviamo una lunga scia di importanti personalità che hanno
fatto parte del mondo politico, militare e culturale.
|