La
famiglia nobiliare dei Grifeo, secondo una lontana leggenda, avrebbe
avuto origine in periodo bizantino. Tutto partirebbe da Leone Foca, che sarebbe stato figlio del generale bizantino
Barda Foca il vecchio. Anch’egli militare, Leone si sarebbe
scontrato, vincendo, con "Graffeo", capo di milizie bulgare.
L'imperatore bizantino Giovanni I, per premiarlo, lo mise a capo
dell'isola di Creta. Leone Foca inserì nel proprio stemma un
grifone, da cui il nome Grifeo. Militare di professione, durante una
spedizione in Sicilia, sotto il comando dal generale Niceforo Foca
(che sarebbe diventato imperatore), morì nel 970. Successore di
Leone sarebbe stato un certo Euripione o Auripione Graffeo, che
risiedeva nell’isola di Candia. Anch’egli partecipò ad una
spedizione in Sicilia, sotto il celebre generale bizantino Maniace,
contro i saraceni. Euripione in onore alla Madonna che li aveva
protetti durante gli scontri e portati alla vittoria, edificò a
Messina una chiesa a suo nome. Fece poi ritorno nella sua Candia,
seguito da due dei tre figli. Il terzo, Giovanni Graffeo, rimase
nell’isola, anche durante la dominazione normanna. Secondo la
leggenda, sarebbe stato il capostipite della famiglia dei Grifeo.
Con i documenti si parte proprio da Giovanni I Grifeo. Questi,
in uno scontro contro i saraceni, salvò la vita a Ruggero I. Il Re
normanno gli affidò il feudo di Partanna (con le sue terre), centro
fortificato, pggi, in
provincia di Trapani, trasformato in baronia nel 1092. Il figlio
Ugone partecipò a Palermo alla cerimonia di incoronazione del Re
normanno Ruggero II. Era il 1130. Successivamente il Re affidò
ufficialmente al figlio Giovanni II la baronia, con atto reale del
1137. Il centro storico del centro di Partanna fu fortificato con
delle mura nel XIV secolo. Bartolomeo Grifeo, che era nipote di
Giovanni III Grifeo, oltre alla baronia di Partanna, assunse
l’incarico di straticoto di Messina. Ebbe parte nella rivolta dei
Vespri (del 1282),
respingendo l’assalto a Messina delle truppe francesi di Carlo I
d'Angiò. Sotto il governo di Pietro IV d'Aragona, Giovanni IV
Grifeo assunse, oltre la baronia, assunse l’incarico di governatore
di Sutera. Ulteriori titoli si aggiunsero oer la famiglia Grifeo,
con il matrimonio di Giovanni IV con la nobile catalana Chimene d'Arenos,
che strinse il rapporto con la casata aragonese al potere in
Sicilia. Il figlio, infatti, Benvenuto I Grifeo, servì il Re sia in
Catalogna che in Sardegna, Ricoprendo la carica di ammiraglio
dell'armata marittima soccorse in Sardegna i castelli di Chirra, San
Michele e Collari. Alla fine delle campagne militari, Benvenuto I
Grifeo ottenne il feudo sardo di Galtellin col titolo di visconte e
la baronia di Misirrindino in Sicilia. La famiglia ebbe anche dei
vescovi. Guglielmo Giovanni Grifeo (nel 1338)
assunse la carica di vescovo prima di Lipari e poi di Patti. Nel
1685, anche Francesco Maria Grifeo divenne vescovo di Mazara del
Vallo. Nel periodo della rivolta contro re Federico IV di Aragona
(1392), capeggiata dai Chiaramonte, Giorgio Grifeo si scontrò con
essi nella zona di Mazara del Vallo. Nel 1468, il feudo di
Partanna accolse ed ospitò lo scultore Francesco Laurana. Questi
realizzò, oltre lo stemma nobiliare dei Grifeo (che si può ammirare
nel cortile del castello), diverse sculture per la chiesa del
Carmine Nuovo e tredici statue per i giardini del castello, queste
poi andate perdute.. Baldassarre I Grifeo, nel 1570, partecipò
alla corte di Ferdinando il Cattolico, divenendo, all’età di 19
anni, generale nella guerra di Granada e di Portogallo, Sposò
Eleonora Paternò. Nel 1627, Filippo IV di Spagna elevò la baronia
di Partanna a principato. Sotto di esso, Partanna raggiunse i 10.000
abitanti.
Nel XVII secolo, Mario Grifeo si distinse per una
carriera notevole. Divenne duca di Ciminna (1634), governatore della
"Nobile compagnia della Carità" di Palermo (1641), poi pretore
sempre a Palermo (1647), e infine nel 1650, ambasciatore del senato
di Palermo alla corte del principe don Giovanni d'Austria, il
condottiero spagnolo che vinse la battaglia di Lepanto. Tra il
1692 e il 1729, i Grifeo fecero costruire la chiesa Matrice. A tre
navate era ricca di pitture e stucchi, realizzati da Vincenzo
Messina e dai fratelli Serpotta. Danneggiata dal terremoto del
Belice del 1968, la chiesa fu ricostruita. Nel ‘700, i Grifeo
ricoprirono la carica di "capitano giustiziere" di Palermo. Per
primo Girolamo I Grifeo, dal 1740, poi fu la volta di Benedetto II
Grifeo, dal 1747, infine Girolamo Maria II Grifeo, nel 1771. Furono
più volte deputati del Regno. Con Benedetto II la famiglia Grifeo
entrò a far parte dell'ordine di Malta, privilegio, infatti, anche
di Girolamo Maria II Grifeo, nel 1762. Quest’ultimo venne inviato a
Napoli come ambasciatore del senato e del popolo siciliano, presso
la corte del Re Borbone, nel 1782. Il rapporto d’amicizia fu tale
che Girolamo Maria divenne "gentiluomo di camera" del Re. Il
Principe Benedetto Maria III Grifeo, nel 1781, sposò la duchessa
Lucia Migliaccio e Borgia, ricca di titoli, proprietà e privilegi.
Dal matrimonio, in particolare, la duchessa aggiunse il ducato di
Floridia, la baronia del feudo della Cavalera e il territorio di
Mandarado. Benedetto, inoltre, rivestì le cariche di
gentiluomo di camera e consigliere di stato, mentre la
duchessa Luisa divenne dama di corte della regina. Sempre lei, prima
diventò dama dell'ordine della Croce stellata d'Austria e
dell'ordine di Maria Luisa di Spagna, poi (perso il marito) con un
matrimonio morganatico, sposa di Ferdinando I, re delle Due Sicilie.
Il potente sposo gli regalò Villa Floridiana con il parco e il
titolo di principessa di Castùra Oltre agli incarichi di
Benedetto Maria, Vincenzo Grifeo Gravina e Migliaccio (Nel 1815)
assunse quello d’ambasciatore straordinario e ministro
plenipotenziario alla corte di Prussia (ed altre corti). Il fratello
Luigi Grifeo, fu ambasciatore in quasi tutte le corti italiane, a
Berlino e a Madrid. Francesco Grifeo e Gravina,
nel 1872, entrò nella corte
del Re d’Italia e fu gentiluomo di corte della regina Margherita.
Giulia Grifeo di Partanna, che però apparteneva al
ramo napoletano, sposò il regista Luigi
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