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Il Gattopardo e la nobiltà siciliana

Giuseppe Tomasi di Lampedusa
La famiglia dei Tomasi
Il romanzo Il Gattopardo
Il significato pessimista
E' un romanzo storico?
Il film di Luchino Visconti
Il cast e la scenografia
Definizione e storia della nobiltà
La nobiltà nell'Età contemporanea
Titoli e quarti di nobiltà
FAMIGLIE NOBILIARI SICILIANE
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     IL GATTOPARDO

        "...nessuna forza positiva della
   storia...si profila come alternativa
   all'epos della decadenza cantato
   con struggente nostalgia"

   (Luciano De Giusti, La transizione
   di Visconti)

   

    La faniglia dei Branciforte

   
     
     

 

 

Stemma della famiglia Branciforte

 

Foto da Wikimedia Commons

 
 





 

   Se la famiglia dei Valguarnera ha origine da Re Goti, quella dei Branciforte, o Branciforti, discenderebbe (secondo una leggenda) da Obizzo, cavaliere di Carlo Magno. Sempre la leggenda narra che il cavaliere in uno scontro con l’esercito longobardo, rimase l’unico a difendere un vessillo di Carlo Magno. La difesa dell’insegna continuò anche dopo che gli furono tranciate ambedue le mani. Fu così che Obizzo divenne “Branciforte” e nominato Alfiere generale dell'esercito del Re, oltre che signore  della città di Piacenza.
Nel 1275, Aloisia Branciforte andò sposa ad Orlando I Grifeo, V Barone di Partanna e Stratigò di Messina. Durante il regno di Federico II, Guglielmo Branciforti s’insediò per primo in Sicilia.
Alla morte di Giglielmo (nel 1347) i possedimenti in alta Italia passarono ai fratelli Bosso e Gaspare, mentre il patrimonio siciliano fu ereditato dai figli di Stefano, un terzo fratello (che controllava le merci nel porto di Licata), i nipoti Raffaello e Ottaviano. Sotto il governo di  Federico il semplice, Guglielmo, figlio di Raffaele, raccolse militarmente la resa di Piazza Armerina. Il Re, per premiarlo, gli concesse il titolo di Barone ed il possesso della stessa Piazza Armerina. Dal successore, Re Martino, ebbe i feudi di Grassuliato, di Condrò e quello di Gatto. La posizione raggiunta gli consentirono, anche, di fregiarsi del titolo di primo Pari di Sicilia.
Nel XVII, Nicolo Plàcido Branciforte principe di Leonforte, che egli stesso aveva fondato, non avendo figli maschi, lasciò tutto, compresi i titoli, all’unica figlia Stefania. Questa sposò Giuseppe Lanza e Branciforte principe della Trabia.
Numerose furono nella storia della famiglia gli incarichi e le onorificenze conseguite. Ad esempio, Giuseppe Branciforti, nel 1671, divenne vicario generale del Regno per l'annona frumentaria e supremo prefetto della cavalleria siciliana. Negli ultini secoli, spiccano personalità legate alla famiglia, come il senatore Giuseppe Lanza Branciforte e Ottavio Lanza Branciforte, sempre senatore del Regno d'Italia nel 1934.

 
 

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