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  La Sicilia romana
 
 
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 La Sicilia romana
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    LA SICILIA TRA ROMA E CARTAGINE 
   
Una volta conquistata,
   con la libertà sembra perdere la
   sua stessa ricchezza.
   Un passo indietro? Scopriamolo.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Le motivazioni
    della conquista
   
     
     

 
 
 
Vista della periferia
di Cartagine e del Kram

 

Moumou82 - 24 Settembre 2008




 
da Wikimedia Commons

 
 

Tre sono le motivazioni per le quali la Sicilia entrò nell'interesse di Roma: politico, economico e strategico.

Il motivo politico - Crescendo la sfera politica di Roma, inevitabilmente, trovò ostacolo da parte della sfera d'influenza cartaginese. Era ovvio che le due potenze trovarono nella Sicilia il campo ideale per il loro scontro. Inoltre la posizione geografica dell’isola, al centro del Mediterraneo, permetteva, a chi la dominava, il controllo di tutte le rotte di navigazione che collegavano l'est con l'ovest e, in genere, i commerci a loro legate.

Il motivo economico - Nell'antichità la Sicilia era tutt'altro che un'isola bruciata dal sole. La fertile agricoltura e i fiorenti commerci la ponevano tra le regioni più ricche dell'intero Mediterraneo. La cultura e l'arte davano ampio riscontro di ciò. I resti archeologici che via via stanno tornando alla luce di grandi e piccoli agglomerati urbani, ci confermano la ricchezza della società siciliana a quel tempo. Gli abitanti erano (e lo saranno ancor di più nei secoli successivi) il felice connubbio tra culture e civiltà diverse. Polibio narra che i Mamertini, occupata Reggio Calabria, non seppero resistere dall'attraversare lo Stretto e conquistare Messina, tale era stata bella la vista della sponda ubertosa siciliana.

Il motivo strategico - Se la Sicilia fu il luogo naturale per lo scontro, altrettanto naturale era l'importanza strategica dell'isola, come punto di partenza per la successiva conquista della sponda africana. Già, in epoca greca, Agàtocle di Siracusa nel 310 a.C. per una vittoriosa spedizione in Africa. Seguendo il suo esempio, i romani Attilio Règolo nel 256, e Scipione l’Africano nel 202 a.C., partirono dall'isola alla conquista di Cartagine e dei suoi possedimenti.

 
 
 
 

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