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LA SICILIA ROMANA
Bullet7blu.gif (869 byte) Le motivazioni della conquista
Bullet7blu.gif (869 byte) Le cause della prima guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La prima guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La seconda guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La terza guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) Una nuova piramide sociale
Bullet7blu.gif (869 byte) "Il granaio di Roma"
Bullet7blu.gif (869 byte) Le guerre servili
Bullet7blu.gif (869 byte) Le città di prima e seconda classe
Bullet7blu.gif (869 byte) Le città di terza e quarta classe
  Bullet7blu.gif (869 byte) La Sicilia e la cittadinanza romana
Bullet7blu.gif (869 byte) Cicerone e la Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) I grandi scrittori romani e la Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) L'architettura romana in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) La cultura letteraria e filosofica
Bullet7blu.gif (869 byte) Miteco, siculus coquus
Bullet7blu.gif (869 byte) Il lascito di Roma
Bullet7blu.gif (869 byte) Ville romane in Sicilia
 Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
   
    LA SICILIA TRA ROMA E CARTAGINE 
   
Una volta conquistata,
   con la libertà sembra perdere la
   sua stessa ricchezza.
   Un passo indietro? Scopriamolo.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Una nuova piramide sociale    
     
     

 
 

Giardini di Cartagine, Cartagine e Sidi Bou Said, Tunisia. Foto aerea.

 

10 Agosto 2007

 
 
 


da Wikimedia Commons

 

Che ci dovessero essere dei cambiamenti demografici e sociali con la conquista da parte dei Romani della Sicilia è ovvio. Pensare che lo stato sociale di libere Polis e di liberi cittadini fosse all'improvviso cancellato con un colpo di spugna forse era impensabile. Inaspettatamente nell'isola si creò una piramide sociale che poneva alla base gli stessi siciliani, pur rimanendo liberi cittadini.
A capo di tutto era il nuovo console Levino, che rappresentava Roma in Sicilia. Il pretore aveva tutta la sua varia e numerosa coorte pretoria, facente le veci dei pubblici ufficiali, muniti del comando nei confronti dei siciliani, tanto che i loro stessi schiavi, rappresentando il loro stesso comando, finivano per essere su un gradino superiore agli stessi siciliani, cittadini liberi.

Gerarchicarnente a scalare vi erano poi quei cittadini romani che, approfittando della nuova conquista (economicamente non da poco) giunsero in Sicilia alla ricerca di una nuova ricchezza. Tra questi vi erano: banchieri, affaristi, usurai, avvocati, legulei, procacciatori di favori o di protezioni, oltre che appaltori dell’esazione dei tributi in natura o in denaro da inviare a Roma, e, naturalmente, altri che ottenevano in affitto la coltivazione dei vasti possedimenti dell’a
ger publicus. Sempre tra questi la maggiore influenza era dei cavalieri, la nobiltà danarosa di Roma, liberi di svolgere qualsiasi tipo d'affari.

Queste persone, parecchie decine di migliaia, avevano nei confronti dei siciliani un vantaggio fondamentale: erano "cittadini romani". Con essi era giunto il famoso Diritto Romano, il quale funzionava solo per i cittadini di Roma. E' evidente che le dispute tra i cittadini romani e i "liberi" cittadini siciliani, finivano fatalmente per favorire i primi. A livello di una contesa tra siciliani non la legge di Roma non era di alcun rilievo.

 
 
 

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