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LA SICILIA ROMANA
Bullet7blu.gif (869 byte) Le motivazioni della conquista
Bullet7blu.gif (869 byte) Le cause della prima guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La prima guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La seconda guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La terza guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) Una nuova piramide sociale
Bullet7blu.gif (869 byte) "Il granaio di Roma"
Bullet7blu.gif (869 byte) Le guerre servili
Bullet7blu.gif (869 byte) Le città di prima e seconda classe
Bullet7blu.gif (869 byte) Le città di terza e quarta classe
  Bullet7blu.gif (869 byte) La Sicilia e la cittadinanza romana
Bullet7blu.gif (869 byte) Cicerone e la Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) I grandi scrittori romani e la Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) L'architettura romana in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) La cultura letteraria e filosofica
Bullet7blu.gif (869 byte) Miteco, siculus coquus
Bullet7blu.gif (869 byte) Il lascito di Roma
Bullet7blu.gif (869 byte) Ville romane in Sicilia
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    LA SICILIA TRA ROMA E CARTAGINE 
   
Una volta conquistata,
   con la libertà sembra perdere la
   sua stessa ricchezza.
   Un passo indietro? Scopriamolo.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    "Il granaio di Roma"    
     
     

 
 
Mosaico delle Quattro stagioni. Da Lilibeo. Museo archeologico regionale di Palermo

 

Giovanni Dall'Orto - 28 settembre 2006
 
 
 



da Wikimedia Commons

 

La Sicilia conquistata era uno dei posti più ricchi e attivi della storia di quei tempi. Essendo al centro del Mediterraneo, tutto il traffico commerciale faceva capo ad essa. Merci di tutti i tipi vi arrivavano e merci di tutti i tipi, prodotte localmente, vi partivano. I Greci e i Cartaginesi, oltre le popolazioni autoctone, ne avevano fatto, coinvolgendola dei loro affari, un'isola libera e ricca, e di importanza conseguente nelle lettere e nelle arti, nelle scienze e nella cultura.
Questa autonomia cessò con l'arrivo dei Romani, i quali, dal loro punto di vista, non potevano che vedere le nuove conquiste in funzione della loro città. Così, dopo l'occupazione, l'intera isola fu trasformata, dando come attività principale la coltivazione agricola, soprattutto del grano. Così la Sicilia si trasformò in "granaio di Roma". Le attività commerciali, se non viste in rapporto con la città eterna, dovevano fare capo a pochi porti, privileggiati dai romani. Siracusa, la più importante città siciliana, era la sede del pretore. I porti della stessa Siracusa e di Lilibeo erano le sedi dei due questori reggenti l’amministrazione tributaria della Sicilia, orientale ed occidentale, e quindi punto di partenza dei tributi per Roma. Tra gli altri furono favoriti i porti di Palermo e Messina. Queste città divennero i centri di maggiore concentrazione popolare, politica e affaristica.
Se la realtà economica si ridisignò, e quindi mutò anche la geografia del movimento delle merci, le stesse città divennero "diverse" tra loro. Alcune erano tributarie e altre immuni. Alcune disponevano del territorio circostante e quindi i loro cittadini potevano liberamente coltivarle, altre erano circondate
dall’ager publicus, di sola competenza romana. Le stesse etnie erano valutate differentemente tra loro da Roma. Sopra a tutte vi era l'etnia greca, per l'importanza della loro cultura, fino in basso dove si collocavano le etnie autoctone come Siculi e Sicani.

 
 
 

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