11/17
LA SICILIA ROMANA
Bullet7blu.gif (869 byte) Le motivazioni della conquista
Bullet7blu.gif (869 byte) Le cause della prima guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La prima guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La seconda guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La terza guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) Una nuova piramide sociale
Bullet7blu.gif (869 byte) "Il granaio di Roma"
Bullet7blu.gif (869 byte) Le guerre servili
Bullet7blu.gif (869 byte) Le città di prima e seconda classe
Bullet7blu.gif (869 byte) Le città di terza e quarta classe
  Bullet7blu.gif (869 byte) La Sicilia e la cittadinanza romana
Bullet7blu.gif (869 byte) Cicerone e la Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) I grandi scrittori romani e la Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) L'architettura romana in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) La cultura letteraria e filosofica
Bullet7blu.gif (869 byte) Miteco, siculus coquus
Bullet7blu.gif (869 byte) Il lascito di Roma
Bullet7blu.gif (869 byte) Ville romane in Sicilia
 Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
   
    LA SICILIA TRA ROMA E CARTAGINE 
   
Una volta conquistata,
   con la libertà sembra perdere la
   sua stessa ricchezza.
   Un passo indietro? Scopriamolo.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    La Sicilia e
    la
cittadinanza romana
   
     
     

 
 

Il teatro romano di Catania.

 

Augulino Giovanni - 14 Febbraio 2007

 
 
 



da Wikimedia Commons

 

L'ingente estensione del ager publicus siciliano fu sfruttato da Roma con assegnazioni di terre agli ex legionari. La Sicilia, perdurante la Repubblica a Roma, fu vista come terra da assoggettare e non paragonabile alle città italiote, che, come detto, avevano cittadinanza romana.
Il primo a porsi il problema fu Giulio Cesare, intenzionato a concederla sia alla Gallia Cisalpina che alla Sicilia. La sua morte improvvisa non permise che l'isola ne venisse gratificata: Antonio, dicendo di realizzare la volontà di Cesare, varò la
lex Julia de Siculis. Veniva concessa all'intera isola la cittadinanza romana, senza distinsione per le etnie e per le classi delle sue città. La lex ebbe però vita breve: scomparso Antonio, la situazione tornò come quella di prima.
Con la fine della Repubblica e la salita al potere di imperatore di Augusto, la questione venne di nuovo affrontata. Augusto differenziò le province romane in due grandi blocchi: quelle il cui mantenimento dipendeva da un presidio militare (poste sotto il suo diretto controllo) e quelle che non erano sottoposte a controllo militare (la gestione di esse dipendeva dal Senato romano). La Sicilia era tra queste ultime. Il governatore della Sicilia non fu più un pretore, ma un proconsole stipendiato direttamente da Roma. Contemporaneamente Augusto trasformò il debito in natura in una tassa monetaria, che andava ad assommarsi a quella già esistente.

 

La decisione più importante di Augusto per la Sicilia fu quella di suddividere l'ampio ager publicus assegnandolo a migranti italioti. Dopo la colonizzazione greca si ebbe quindi una colonizzazione romana, eguale alla prima per comunità che si mantenevano di etnia, lingua e cultura romana. A differenza dei Greci che creavano polis ex novo, i romani si insediarono in città già esistenti, trasformandole in romane. Le etnie finivano per mischiarsi tra loro, culturalmente e materialmente, diffondendo una cultura di tipo unico per l'intera Sicilia.
Dopo 400 anni dalla caduta di Siracusa (212 a.C.), l’imperatore Caracalla, nel 212 d.C., concesse la tanto sospirata cittadinanza romana anche ai Siciliani. Gli anni di asservimento dell'isola a Roma, purtroppo, pesarono negativamente sui siciliani, anche nei secoli seguenti.

 
 
 

HOME