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LA SICILIA ROMANA
Bullet7blu.gif (869 byte) Le motivazioni della conquista
Bullet7blu.gif (869 byte) Le cause della prima guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La prima guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La seconda guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) La terza guerra punica
Bullet7blu.gif (869 byte) Una nuova piramide sociale
Bullet7blu.gif (869 byte) "Il granaio di Roma"
Bullet7blu.gif (869 byte) Le guerre servili
Bullet7blu.gif (869 byte) Le città di prima e seconda classe
Bullet7blu.gif (869 byte) Le città di terza e quarta classe
  Bullet7blu.gif (869 byte) La Sicilia e la cittadinanza romana
Bullet7blu.gif (869 byte) Cicerone e la Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) I grandi scrittori romani e la Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) L'architettura romana in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) La cultura letteraria e filosofica
Bullet7blu.gif (869 byte) Miteco, siculus coquus
Bullet7blu.gif (869 byte) Il lascito di Roma
Bullet7blu.gif (869 byte) Ville romane in Sicilia
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    LA SICILIA TRA ROMA E CARTAGINE 
   
Una volta conquistata,
   con la libertà sembra perdere la
   sua stessa ricchezza.
   Un passo indietro? Scopriamolo.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Le città di terza
    e quarta classe
   
     
     

 
 

Il Teatro greco-romano di Taormina

 

poudou99 - Settembre 2008
 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Le città di terza classe (35) erano chiamate anche decumane, dal fatto che queste dovevano versare a Roma la decuma, cioè la decima parte del raccolto. Questo tuttavia, non era bastevole, in quanto dette città dovevano versare, al prezzo romano, un altro decimo ma in moneta (da cui il nome di città stipendiariae.e vectigales). Erano chiaramente sottostanti ad esattori singoli, romani e non romani, dipendendo questo se il compito era dato in appalto al miglior offerente o no. Tuttavia essi erano tenuti a consultare i propri amministrati. A questo 20 per cento, bisognava aggiungere il costo delle tasse per l'amministrazione pubblica della città.

In fondo alla lista vi erano 25 città siciliane dette di quarta classe o
città censorie. Esse, infatti, erano gestite direttamente dai censori di Roma, i quali stabilivano la quantità spettante delle tasse senza alcun parere delle città stesse. Erano sottoposte anch'esse alla decuma, in prodotti agricoli e moneta. La vera differenza tra le due classi era che quelle della terza mantenevano il possesso delle proprie terre, mentre i territori di quelle della quarta erano ager publicus del Popolo Romano. La validità del comportamento e della gestione di tali censori, lontani da Roma, era del tutto incontrollata.
Tra le città della quarta classe vi era la splendida Siracusa. La sua espugnazione fu alquanto, come detto, difficile e dura. Al momento della sua conquista, per diritto di guerra, il suo territorio fu dichiarato interamente
ager publicus. Ciononostante l'appartenenza a questa classe non era dipendente dalla difficoltà della conquista, tanto che Agrigento e Palermo, pur essendosi difese anch'esse con tenacia, non ne facevano parte.
 

Tra le città della terza classe vi erano: Acesta, Agira, Agrigento, Alunto (San Marco d’Alunzio), Amestrato.(Mistretta), Apollonia (Pollina), Assoro, Calatte, Capizzi, Catania, Cefalù; Cetara (poco lontano da Palermo), Eloro (a sud di Siracusa), Enguio (Nicosia); Enna; Entella, Eraclea, Erbita (vicino Nicosia), Etna, Gela, Ibla, Ieta, Imacara, Ina, Lentini, Lipari, Mene, Mityca (Modica), Morganzia, Petra, Schera, Solunto, Terme, Tindari, Tissa.

Le città della quarta classe erano: Siracusa, Trapani, Erice, Lilibeo, Adrano, Acre, Agatino, Bidis, Caciro, Camarina, Echetla, Erbessa, Ergezio, Galaria, Hippana, Macella, Megara, Mile, Mitistrato, Noe, Paropo, Selinunte, Semelitani, Tiracia, Triocala.

 
 
 

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