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Che ci fosse del malessere per simili
trattamenti lo dimostra lo scoppio di quelle che vengono chiamate "guerre
servili" per il fatto che
furono combattute tra Roma e schiavi
ribelli, e
si svolsero proprio in Sicilia, Prima guerra servile (dal 135 a. C. al 132 a. C.). La rivolta fu capitanata da Euno, che si riteneva un profeta, e Cleone di Cilicia. Seconda guerra servile (dal 104 a. C. al 103 a. C.). La nuova sollevazione fu guidata da Atenione e Trifone. Con la distruzione di Cartagine e di Corinto le popolazioni delle rispettive città erano state ridotte in schiavitù. Venduti un pò ovunque nel Mediterraneo, ma soprattutto sul mercato di Delo, venivano acquistati per il lavoro nei grandi latifondi italici. Il lavoro in agricoltura era massacrante, la condizione di schiavitù era massacrante e innaturale per persone che fino ad allora erano libere e dipendenti solo dalla propria volontà. A dimostrazione dell'assurdità della condizione di schiavo c'è che veniva esercitato l’allevamento di schiavi, come se fossero bestie, per poi rivenderli sui vari mercati e ricavarne del profitto. La popolazione siciliana che non viveva più come al tempo dei greci, dominata dal potere di Roma, e coercizzata nella propria volontà, e gli schiavi giunti dalle nuove conquiste romane, creò una miscela esplosiva che non poteva non deflagrare. Due guerre servili scoppiarono nella seconda metà del II secolo a. C. Le aree interne dell'isola (dove vivevano i Sicani e i Siculi) si ribellarono al potere di Roma. Le rivolte, anche se le coltivazioni maggiori erano di proprietà romana,.ebbero origine nei latifondi posseduti da siciliani. Ovviamente, l'esito fu negativo. Il loro svolgimento viene narrato da Posidonio (trascritto successivamente da Diodoro). |
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