Anche Lentini entra nei grandi
avvenimenti mondiali. Allo scoppio della prima guerra mondiale molti
sono i lentinesi che partono per il fronte. Alla fine della guerra
anche Lentini avrà pagato il suo tributo di sangue. Si contano 213
morti, 214 mutilati e 55 dispersi. Durante quegli anni il governo
aveva promesso di realizzare la riforma agraria. Ma al ritorno la
questione era ancora irrisolta. Poiché a partire erano stati, per lo
più, contadini e braccianti era chiaro che serpeggiasse malumore. A
questo si aggiunse l'inflazione e la disoccupazione. Gli ex
combattenti cercarono una soluzione da sé con L'occupazione delle
terre incolte, creando molti piccoli lotti, coltivati in maniera
intensiva. Il governo non fa che prendere atto delle appropriazioni.
Ma il periodo rimane turbolento. Si succedono proteste e
manifestazioni. Nel 1922 a Lentini si raggiunge il culmine. Durante
una manifestazione politica scoppiano disordini in città, e la
Guardia regia, attestata di fronte alla Cattedrale, spara sui
manifestanti. Ci sono morti e feriti. La tensione non può che
aumentare. Gli scontri sono così frequenti, che si parla di
"Repubblica leontina".
Le cose si
“risolvono” con la presa del potere del fascismo. Se da un lato
tutto sembra tornato alla normalità, dall’altro serpeggiano problemi
totalmente irrisolti. Come quello degli agrumi prodotti in Sicilia.
Limitata fortemente l’esportazione e ridotta la produzione, essa
rimane al di sotto del periodo anteguerra. Gli aiuti economici
statali ed il sostegno dei prezzi
evitano la crisi totale del
settore, ma la produzione degli agrumi in Sicilia quasi si dimezza
nel periodo. Ed intanto sul mercato europeo si affaccia la
concorrenza spagnola.
Nel 1930 si decide di prosciugare il
Biviere, per risolvere il problema della malaria e dare 1.500 ettari
di terreno a nuovi coloni, che abiteranno in un villaggio
appositamente costruito. I contadini, però, non si trasferiscono in
questo e le case, per lo più, rimangono vuote.
Nel 1940 viene
emanata una legge contro il latifondo, ma lo stesso anno scoppia per
l’Italia la seconda guerra mondiale.
Nella seconda metà
del Novecento, dopo la guerra, il grande problema in gran parte
irrisolto è quello del divario tra nord e sud. Il mancato sviluppo
sociale, economico, culturale ed urbanistico del meridione, ha
portato negli anni cinquanta e sessanta all'emigrazione verso il
Nord dell'Italia o verso i maggiori paesi europei.
La creazione del
polo industriale di Priolo e il suo sviluppo ha interessato
economicamente anche la zona di Lentini, che, unitamente ad una
organizzazione del settore degli agrumi, ha creato una base per la
terziarizzazione del tessuto economico e la nascita di una classe
intermedia.
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