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Ribera e Lentini e gli agrumi di Sicilia

 

 
L'arancia arriva in Europa

L'arancia dolce e amara
Essenze d'arancia
L'arancia di Ribera
Ribera, un comune giovane
Dal riso alla arance
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Il limone di Siracusa
Il mandarino di Ciaculli
 
L'arancia rossa di Sicilia
Leontinoi
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AGRUMI DI SICILIA

      Gli Arabi li coltivavano fin dal
    
IX secolo e, durante la loro
    dominazione, li importarono in
    Sicilia. Da allora arance e limoni
    sono i migliori ambasciatori 
    siciliani nel mondo.

   

    Ribera, un comune giovane.

   
     
     

 

 
Castello Poggiodiana di Ribera, Agrigento

Figiu - 26 aprile 2008

 
 





da Wikimedia Commons
 
L’altopiano dove oggi sorge Ribera, per le sue caratteristiche, posizione, clima adatto e abbondanza d’acqua, grazie ai tre fiumi (Verdura, Magazzolo e Platani), non mancò mai d’essere abitato e coltivato. Gli abitanti di Caltabellotta nel tardo medioevo, sicuri da attacchi di corsari turchi, vi si recavano per coltivare le terre fertili. Ciononostante non esisteva un vero e proprio abitato. Infatti, solo nel XVII secolo si costituì il comune di Ribera.
Il 25 febbraio 1636 l'atto del notaio Vincenzo Scoma (che si trova nell'archivio di Stato di Sciacca, attesta la nascita del comune di Ribera. L’atto fu realizzato dal Principe di Paternò Don Luigi Moncada, posseditore di vaste aree e feudi in Sicilia. Cercando di risolvere il problema dei suoi contadini che si spostavano da Caltabellotta, diede origine al nucleo di Ribera, mantenendo i lavoranti alle sue dipendenze. Per l’origine fu prescelta sull’altopiano la zona della Piana di Stampaci (denominata Piano di San Nicola), corrispondente all’attuale quartiere di Sant'Antonino. Il punto prescelto godeva di un ampia visuale e sorgenti d’acqua. In più, il tracciato era regolare, con strade ampie. Il paese prese il nome di Ribera, probabilmente, in onore della moglie del principe, che si chiamava Maria Afan de Ribera, figlia del Duca di Alcalà.

Tutto era favorevole per nuovi insediamenti. In appena un decennio la popolazione raddoppiò, portandosi a 496 persone. Il traguardo portò alla costruzione delle chiese: prima quella di San Nicola (1655) e poi quella dedicata a Sant’Antonino.
La lunga casata dei Moncada, nella sua discendenza di grandi matrimoni e nobiltà resse per secoli il comune di Ribera. Va citato Antonio Alvarez de Toledo, Duca di Bivona, erede universale della famiglia, che, a metà del XVIII secolo, ottenne l'indipendenza di Ribera da Caltabellotta. Fu definito il suo territorio, che comprendeva tutti i feudi racchiusi tra i fiumi Verdura e Magazzolo e tra Calamonaci ed il mare.
 
 

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