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Ribera e Lentini e gli agrumi di Sicilia

 

 
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AGRUMI DI SICILIA

      Gli Arabi li coltivavano fin dal
    
IX secolo e, durante la loro
    dominazione, li importarono in
    Sicilia. Da allora arance e limoni
    sono i migliori ambasciatori 
    siciliani nel mondo.

   

    Il limone di Siracusa.

   
     
     

 

 
Limoni Bio, varietà "Primofiore", di produzione siciliana

Memorato - 4 settembre 2011

 
 



da Wikimedia Commons
 

Il limone (Citrus × limon) appartiene al genere Citrus. Il nome “limone” può indicare sia l’albero che il suo stesso frutto. Si propaga per talea e per innesto. Si ritiene che il limone sia un antico ibrido. Tuttavia, da secoli costituisce una specie autonoma

I fiori dell’albero di limone si caratterizzano per il colore bianco e violetto. Il frutto giallo, come lo conosciamo tutti, ha una buccia che può essere da molto rugosa a liscia. La forma da sferica a ovale. All’interno il frutto è quasi incolore e si caratterizza per uno strato
bianco spugnoso detta albedo che lo separa dalla scorza.
Con un clima favorevole si possono ottenere da due a tre fioriture l’anno. La fioritura perdura per circa due mesi e il frutto essere raccolto anche due mesi dopo. Questo favorisce il raccolto dei limoni in una sola volta. Un albero produce
da 600 a 800 frutti all'anno.
L’albero di limone può essere coltivato anche in vaso ed essete utilizzato, quindi a scopo decorativo. A causa del clima in Italia la produzione di limoni si concentra principalmente nel Meridione (Sicilia, Calabria e Campania).
In genere si ritiene che il limone venga coltivato per il suo succo aspro. In realtà la buccia, che raggiunge il 40% del peso, e i semi dello stesso, che arrivano anche al 3%, sono utilizzatissimi per l’olio essenziale ed i canditi, come accade per le arance. Persino gli scarti di produzione vengono riciclati nell’alimentazione degli animali.

I Romani, secondo antichi testi, lo conoscevano già nel I secolo, con il nome "pomo di Persia". In Effetti il nome “limone” risalirebbe al termine persiano “Limu”. Rimane raffigurazione del frutto in alcuni affreschi pompeiani. Si parla del limone, fatto giungere dall'India due secoli prima, in alcuni scritti arabi, risalenti al XII secolo. Giunsero in Sicilia all’epoca della denominazione araba. Tuttavia, è ad opera dei genovesi che la pianta si diffuse in Europa a metà del XV secolo. Sicuramente comparvero, nel 1494, nelle isole Azzorre.

Il limone di Siracusa
Ben un quarto della produzione di limoni in Italia è coltivato in provincia di Siracusa. Con i suoi 50.000 ettari, la produzione rappresenta una risorsa ortofrutticola molto rilevante per l’economia della provincia. La sua denominazione è Limone di Siracusa o Femminello di Siracusa.

In tale zona è coltivata
una cultivar rifiorente di limone. Questo vuol dire che nel corso di un anno si presentano ben tre fioriture e maturazioni, con relative raccolte in diverse stagioni, tali, però, da avere caratteristiche diverse, anche a livello organolettico. I frutti si dividono in: Primofiore limone invernale (da ottobre ad aprile); Bianchetto o Maiolino, limone primaverile (da aprile a giugno); Verdello limone estivo (da agosto a settembre).

In attesa del marchio europeo, il limone siciliano ha ottenuto il riconoscimento IGP – PTN, ul cui marchio è “Limone di Siracusa”, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Italiana n. 251 del 27 ottobre 2005, e riconosciuto dal MIPAF.

 
 

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