La riconquista della Sicilia da parte dei
cristiani può essere paragonata per l'importanza alla
reconquista
della Spagna con la
cacciata degli arabi (la guerra durò dal 1060 d. C. - al 1091 d. C.). Sempre
del periodo vanno considerate le Crociate dei cristiani in Terrasanta.
Queste osservazioni non possono essere sottovalutate, perchè l'aspetto
religioso interviene decisamente nelle leggende siciliane del periodo
normanno. Ed ecco apparire la Madonna e diversi Santi combattenti, che
lottano accanto alle milizie cristiane. Le incredibili visioni sono il sale
delle leggende stesse.
Le leggende e la Storia si incrociano nella
battaglia di Cerami del 1063,
in provincia di Enna. Lo scontro avvenne tra i normanni di Ruggero e i
saraceni di Cancirì. La leggenda è riportata da un brano della cronaca di
Goffredo Malaterra, ma trova citazioni nei poemi del ciclo normanno.
Sin dalla mattina, in cui si preannunciava lo scontro, re Ruggero ordinò che
si cantassero i versetti del Vangelo (ancor oggi la contrada si chiama
Evangelio). Quindi fece posizionare l'esercito normanno in posizione
trincerata (tuttora la contrada viene chiamata Ruggeri), davanti al campo
saraceno (posto vicino alla fontana che poi prese il nome di Cancirì, dal
nome del generale arabo).
Iniziato lo scontro tra le due milizie, ben presto l'esercito
normanno,inferiore di numero, iniziò ad arretrare verso le colline, cercando
di trovare un luogo più difendibile e favorevole (le due colline oggi
prendono il nome dell’Annunziata e Pizzuta). Nella difficoltà della
battaglia, il conte Ruggero iniziò a pregare i due Santi suoi protettori:
San Michele e San Giorgio. All'improvviso i due Santi invocati apparvero sul
campo di battaglia. La loro visione e i loro incoraggiamenti riempìrono i
normanni di coraggio e di una volontà indomita. I saraceni si trovarono
davanti dei nemici rinnovati e pressocchè imbattibili. Dopo una giornata di
lotta rimasero cadaveri ovunque, ma i cristiani erano i vincitori (il luogo
del campo di battaglia prese il nome di Milione, per i tanti morti).
A Cerami, a memoria della vittoria normanna e dei Santi protettori, furono
costruite le chiese di San Michele e di San Giorgio.
San Giorgio, Santo guerriero, durante il
periodo normanno cresce in fortuna, a causa delle numerose apparizioni in
battaglia. Sempre a Ruggero,
quando liberò Modica dagli arabi nel 1090,
apparve San Giorgio. In onore al Santo la chiesa madre di Modica, che prima
si intitolava "chiesa di Santa Croce", mutò il nome in "chiesa di San
Giorgio". Ugualmente il culto locale a Ragusa di San Giorgio è di origine
normanna. A Catania, invece, la Chiesa Madre che era intitolata a San
Giorgio, è stata intitolata al tempo di Federico II a Sant’Agata (lo
racconta una leggenda catanese legata ad un provvidenziale intervento della
Santa, di cui tratteremo in seguito). |