Proviamo a spiegare il termine
« Sicilia », che, fin all'antichità classica, prese il posto di Trinàcria e
anche di Sicània (cioè terra dei Sicani, fra i primi abitatori dell’Isola).
In realtà il termine « Sicilia », in età medievale, non designò soltanto
l’Isola, ma fu esteso anche alla penisola per indicare i domini
normanno-svevi, dell'Italia meridionale. Secondo il grammatico latino Marco
Terenzio Varrone, il termine « Sicilia » deriverebbe dalla voce italica
sica che sta ad indicare la falce. Pertanto
«Sicilia » significherebbe «terra di falciatori», questo perché i Romani
consideravano la Sicilia come la regione più ricca di grano per
approvvigionare Roma. Occorre tuttavia far notare che il termine «Sicilia» è
anteriore alla dominazione romana, che cominciò nell’isola solo dal 264 a.C.
Di qui si possono avanzare differenti interpretazioni del toponimo (in
linguistica e geografia, il toponimo è il nome proprio di un luogo, dal
greco tópos 'luogo').
Il nome «Sicilia» deriva in
realtà da sik, termine di radice indo-germanica che sta a denotare
l’ingrossamento e la crescita. Nella lingua greca questa radice è usata per
individuare certi frutti che si sviluppano rapidamente come il fico (siké)
o la zucca (sikùs). Quindi Sicilia significherebbe «terra della
fecondità, isola della fertilità».
In periodo bizantino (secc. VI – IX) si credette che il nome «Sicilia»
derivasse dall’unione di due termini greci ( siké
ed elaia), che denotavano due piante tipiche
dell’isola: il fico e l’olivo.
Abbiamo detto che la Sicilia fu, sin dall’antichità, legata al mito del dio
Sole. Più precisamente lo storico catanese Santi Correnti ricorda che una
parte della Sicilia, esattamente il litorale jonico che va da Taormina verso
Messina, si chiamò «Vitulia», perché vi erano allevati i vitelli dedicati al
dio Sole, di cui era sacrilegio cibarsi.
Dobbiamo, a questo proposito, ricordare il Primo libro dell’Odissea, quando
Omero narra che tutti i compagni di Ulisse morirono per essersi cibati delle
carni sacre dei vitelli.
A riprova dell’antica designazione geografica del litorale ionico, Correnti
precisa che l’unico degli 8100 Comuni italiani, denominato «Itala», è
ubicato proprio in provincia di Messina, laddove gli antichi indicavano la «Vitulia».
Vale ancora far notare che il termine «Vitulia», una volta oltrepassato lo
Stretto di Messina si mutò in «Italia» (dando il nome alla nostra Nazione),
sostituendo progressivamente lungo la Penisola, a partire dalla Calabria, i
termini di Esperia, Ausonia, Vulcania, Nettunia, Saturnia ed Enotria. |