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LE LEGGENDE SICILIANE
Bullet7blu.gif (869 byte)Origine del nome Trinacria
Bullet7blu.gif (869 byte)Origine del nome Sicilia
     PERIODO BIZANTINO
Bullet7blu.gif (869 byte)La sfortunata principessa
Bullet7blu.gif (869 byte)L'amore e la politica
Bullet7blu.gif (869 byte)La Madonna nera del Tindari
     PERIODO ARABO
Bullet7blu.gif (869 byte)La «guerra santa» degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)Il re Miramolino e la principessa Nevara
Bullet7blu.gif (869 byte)Re Miramolino e il drago alato
Bullet7blu.gif (869 byte)Le leggende sulle truvature
Bullet7blu.gif (869 byte)Lottando con i pircanti
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura della sarpa di Acireale
Bullet7blu.gif (869 byte)Le truvature degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura di Monte Scuderi
       PERIODO NORMANNO
Bullet7blu.gif (869 byte)San Michele e San Giorgio in battaglia
Bullet7blu.gif (869 byte)La Madonna vincitrice
Bullet7blu.gif (869 byte)Altri Santi guerrieri, altre vittorie.
Bullet7blu.gif (869 byte)Il gran conte Ruggero a Piazza Armerina
Bullet7blu.gif (869 byte)Gli assedi di Troina ed Enna
Bullet7blu.gif (869 byte)Ruggero, uomo del destino
Bullet7blu.gif (869 byte)I capolavori dell'architettura normanna
Bullet7blu.gif (869 byte)I diavoli della Zisa
     PERIODO SVEVO
Bullet7blu.gif (869 byte)Sant'Agata e Catania
Bullet7blu.gif (869 byte)Federico II e le sue leggende
     PERIODO ANGIOINO
Bullet7blu.gif (869 byte)Gammazita e Giovanni da Procida
Bullet7blu.gif (869 byte)Dina e Clarenza e La dama bianca
Bullet7blu.gif (869 byte)La bella Angelina
Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
   
   LE LEGGENDE SICILIANE
   
Volando con la fantasia le leggende
   popolari siciliane creano una storia
   parallela, dove amori, tesori e
   apparizioni magiche danno un
   significato molto più umano e
   fantastico alla realtà.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Periodo Normanno
   
I capolavori
     dell'architettura normanna
   
     
     

 
 
Cattedrale di Monreale

 

Bernhard J. Scheuvens - Agosto 2004

 
 



da Wikimedia Commons

 

I tre Re normanni, seguiti alla scacciata dalla Sicilia dei saraceni, sono Ruggero II, Guglielmo I e GuglielmoII. Essi, secondo la tradizione popolare, devono il giudizio sul loro regno soprattutto ai capolavori architettonici fatti erigere sull'isola.
Si narra che il Re Ruggero II si diresse via mare a Cefalù. Quasi giunto alla città, si scatenò una terribile tempesta. Messo in pericolo di vita, il Re pregò il suo protettore San Giorgio. Il Santo apparve all'improvviso quietando il mare. Grato per l'intervento provvidenziale, Ruggero II fece erigere la Chiesa di San Giorgio a Cefalù.
Se Guglielmo I fu detto "il Malo" a causa della pressione fiscale e del suo tentativo di sostituire la moneta d'oro e d'argento con una moneta in cuoio, suo figlio, Guglielmo II, fu detto "il Buono", per aver ristabilito il corso legale in oro e argento, ma soprattutto per la costruzione del Duomo di Monreale e della Zisa di Palermo.

La leggenda legata al Duomo di Monreale vuole che il Re Guglielmo II, intento in una battuta di caccia a Monreale, fu colto da un gran sonno, per, riposarsi s'addormentò sotto un albero di carrubo. Mentre dormiva, gli apparve in sogno la splendente Madonna che gli rivelò che sotto l'albero dove dormiva, c'era un ingente tesoro. Gli disse di scavare e di prenderlo, per poi costruire un tempio con il Suo nome. Guglielmo si risvegliò ancora accecato dalla luce della Suprema apparizione, e subito chiamò per sradicare l'albero di carrubbo e scavare al di sotto di esso. Come preannunciato, al di sotto fu trovato un tesoro così grande da sorprendere lo stesso Guglielmo.
Il Re, per esaudire la richiesta della Madonna, impiegò i migliori architetti, i più abili muratori, e i più capaci mosaicisti (soprannominati
mastri di l’oru, anch’essi nella leggenda). Quando il lavoro arrivò alla conclusione, il tempio che apparve alla vista di tutti era davvero meraviglioso, incomparabile e insuperabile.
Il Re Guglielmo II "il Buono", detto anche "imperatore", morì serenamente, dopo aver visto concluso il capolavoro da lui ordinato.
I
l duomo di Monreale, di cui tutti i Siciliani vanno orgogliosi, è talmente bello, che si dice che «chi va a Palermo, e non va a Monreale, ci va asino, e torna animale».

 
 
 

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