24/26
LE LEGGENDE SICILIANE
Bullet7blu.gif (869 byte)Origine del nome Trinacria
Bullet7blu.gif (869 byte)Origine del nome Sicilia
     PERIODO BIZANTINO
Bullet7blu.gif (869 byte)La sfortunata principessa
Bullet7blu.gif (869 byte)L'amore e la politica
Bullet7blu.gif (869 byte)La Madonna nera del Tindari
     PERIODO ARABO
Bullet7blu.gif (869 byte)La «guerra santa» degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)Il re Miramolino e la principessa Nevara
Bullet7blu.gif (869 byte)Re Miramolino e il drago alato
Bullet7blu.gif (869 byte)Le leggende sulle truvature
Bullet7blu.gif (869 byte)Lottando con i pircanti
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura della sarpa di Acireale
Bullet7blu.gif (869 byte)Le truvature degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura di Monte Scuderi
       PERIODO NORMANNO
Bullet7blu.gif (869 byte)San Michele e San Giorgio in battaglia
Bullet7blu.gif (869 byte)La Madonna vincitrice
Bullet7blu.gif (869 byte)Altri Santi guerrieri, altre vittorie.
Bullet7blu.gif (869 byte)Il gran conte Ruggero a Piazza Armerina
Bullet7blu.gif (869 byte)Gli assedi di Troina ed Enna
Bullet7blu.gif (869 byte)Ruggero, uomo del destino
Bullet7blu.gif (869 byte)I capolavori dell'architettura normanna
Bullet7blu.gif (869 byte)I diavoli della Zisa
     PERIODO SVEVO
Bullet7blu.gif (869 byte)Sant'Agata e Catania
Bullet7blu.gif (869 byte)Federico II e le sue leggende
     PERIODO ANGIOINO
Bullet7blu.gif (869 byte)Gammazita e Giovanni da Procida
Bullet7blu.gif (869 byte)Dina e Clarenza e La dama bianca
Bullet7blu.gif (869 byte)La bella Angelina
Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
   
   LE LEGGENDE SICILIANE
   
Volando con la fantasia le leggende
   popolari siciliane creano una storia
   parallela, dove amori, tesori e
   apparizioni magiche danno un
   significato molto più umano e
   fantastico alla realtà.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Periodo Angioino
   
Gammazita
     e Giovanni da Procida
   
     
     

 
 
Palazzo Cavarretta in Via Torrearsa a Trapani

 

Archenzo - Agosto 2005
 
 
 






da Wikimedia Commons

 

Scrive il palermitano Giuseppe Pitrè: «Io non conosco fatto storico, per quanto grande e clamoroso, che abbia lasciato tante tradizioni popolari quante ne corrono in Sicilia sul Vespro». Grande folclorista ed autentico storico, Pitrè raccolse minuziosamente documenti e racconti sulla Sicilia. Moltissimi, è evidente, riguardavano i Vespri, essendo stata la pagina più importante scritta dall'intero popolo siciliano. Tra questi vi furono molte storie e leggende del periodo in questione.


Gammazita

Il nome è quello di una sfortunata ragazza catanese ( il cui nome deriva evidentemente dal greco) che, insidiata da un soldato francese, preferì, anziché cedere, la morte buttandosi in un vecchio pozzo, forse nel cortile di Vela, verso il 1280.
E' evidente il riferimento alla storia iniziale legata al Vespro, come è evidente la situazione e i rapporti incresciosi che la popolazione aveva con le truppe francesi che occupavano la Sicilia. Forse la leggenda di Gammazita è reale e non inventata. Alcuni storici avanzano ipotesi sulle macchie di sangue che si trovarono sul corpo, non attribuibili ad una violenza ma al fatto che il pozzo in secca avesse depositi ferruginosi lasciati da una sorgente minerale, presente dalle lave di via San Calogero a Catania.


Giovanni da Procida

La persona più legata alla rivolta è Giovanni da Procida che, politico tessitore ed intrigante cospiratore, si trasforma nella mente dei siciliani in un eroe mitico, che compie atti e stramberie di ogni genere. Anch'esso viene legato alle violenze ipotetiche sulle donne da parte degli occupanti. La motivazione alla sua incessante opera a favore della rivolta non è politica ma sarebbe la vendetta di un padre addolorato. Si racconta, infatti, che il Procida avendo una figlia da maritare, abbia chiesto il permesso al francese con cui coabitavano. Il militare, consenziente, il giorno prima delle nozze, crudelmente impose una specie di jus primae noctis, violentandone la figlia. Da qui l'instancabile opera di sovvertitore, padre disperato e vendicativo, del personaggio storico.
Si racconta, anche, che il Procida andasse vagando paese per paese, fingendo d'essere pazzo, con una trombetta in bocca per attirare i francesi a cui raccontare barzellette e mattanate divertenti, e al tempo stesso spingere nascostamente la popolazione alla rivolta.

La sua opera di cospiratore instancabile, nel mistero che l'attornia, che ingigantisce i racconti popolari, finisce per dare nome al territorio stesso. L'eroe, si racconta, si sarebbe riunito con gli altri cospiratori su uno scoglio davanti Trapani, che raggiungevano addirittura a nuoto all'insaputa dei militari francesi. Lo scoglio esiste davvero, ma, dopo le “riunioni segrete”, prese il nome di Scoglio del Malconsiglio, come ancora oggi si chiama.

 
 
 

HOME